Panorama
A Superga il 1949 l'incidente aereo che mise fine alla storia del Grande Torino
Il 4 maggio 1979 finiva tragicamente la storia del Grande Torino, una delle squadre più vincenti di sempre.
L'intera squadra salì sul trimotore I-Elce per fare ritorno a casa dopo aver disputato un'amichevole contro il Benfica. Il tempo era pessimo con nuvole basse e pioggia battente. Dopo l'ultimo contatto con la stazione radio, forse a causa del maltempo o di un guasto all’altimetro, l'aereo si schiantò contro la Basilica di Superga, avvolta in una fitta nebbia. Erano le 17,05 del 4 maggio 1949.
Una trentenne olandese, fisicamente in salute, chiede il suicidio assistito a causa della sua condizione di depressione. È un caso limite che divide lo Stato nordeuropeo e pone domande urgenti su una legislazione che consente la scelta estrema con facilità eccessiva.
È tra i più celebri «trainer» per investimenti e riempie le sue blindatissime convention con migliaia di partecipanti-paganti. Ripercorrendo però i suoi affari, non tutti hanno raccolto luminosi successi.
Il crollo della Russia in seguito alle sanzioni per l’invasione dell’Ucraina non c’è stato. Anzi, la Federazione segna una crescita maggiore rispetto all’Occidente. Ecco come le ultime dinamiche mondiali condizionano gli Stati europei e la vita dei suoi cittadini, Italia compresa.
La chiusura degli ospedali e la crisi della medicina territoriale mette a rischio l’assistenza degli italiani. Lo Stato che finanzia una scelta individuale di cura può essere la risposta.
Fotografia, pop art, disegni, quadri. Guida ad alcune delle esposizioni del momento, legate da un unico filo conduttore: la varietà, come in primavera ci si aspetta da un prato fiorito. Opere d’autore che meritano di essere scoperte dedicando loro un viaggio o un lungo weekend.
Nonostante lo Stato vieti il cosiddetto «cumulo di impieghi», si moltiplicano i casi in cui la regola viene ignorata. Da Napoli alla Sardegna, da Venezia a Roma, ecco alcuni nomi eccellenti di chi deve renderne conto.
Nel Paese fonte di tante tensioni in Medio Oriente, si attende un cambio della guardia. L’anziano ayatollah Alì Khamenei lascerà presto il posto non solo a nuovi nomi, ma a nuove politiche che già si mostrano al mondo (vedi attacco a Israele). Perché se al potere ambiscono in molti, a dilagare nella Repubblica islamica sono i Pasdaran. E non è una buona notizia.
Eike Schmidt, già direttore (di successo) degli Uffizi, va alla conquista del Comune storicamente di sinistra. Lontano com’è dai giochi politici cittadini, piace per questo: è un volto nuovo dopo il potere di Renzi e Nardella. E se vince? Per Elly Schlein le cose si mettono davvero male...